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Il concetto di “ere del web” è interessante e, soprattutto, molto utile per capire come Internet si è evoluto, da quando fu reso disponibile al pubblico (1990-91) ad oggi, e su come si evolverà.
Internet è stato creato nel 1989 e reso disponibile al pubblico nel 1990, inizialmente con la funzione di “grande contenitore” dove poter ricercare informazioni di ogni tipo. Oggi questa prima fase viene comunemente definita “Read only web”, cioè rete in sola lettura, e indicato come Web 1.0.
Intorno al 2000, abbiamo la prima svolta: nascono le piattaforme di blogging (Blogger nel 1999) e, negli anni successivi, i primi social (Facebook nel 2004). Il web, da strumento di sola lettura, diventa uno spazio dove si può anche scrivere, commentare, dire al propria. E’ il Web 2.0 o “social web”.
Nella decade successiva, è stato fatto un ulteriore passo avanti con l’applicazione a Internet dell’intelligenza artificiale. I contenuti a disposizione non sono più semplici pagine, ma database strutturati che, uniti all’intelligenza artificiale e alla maggiore capacità di calcolo dei computer, permettono ai sistemi automatici di interagire con gli umani in modo evoluto ed efficiente, fornendo loro i contenuti più attinenti ai loro gusti e necessità. E’ l’evoluzione al Web 3.0: il “web semantico”.
E oggi? In quale era ci troviamo e verso quale futuro stiamo andando?
Già dal 2018 si è iniziato a parlare di Web 4.0, le cui parole chiave sono “Mobile” e “Intelligente”. Non a caso, la parola smartphone le riunisce entrambe.
Infatti, siamo nell’era della connessione globale: abbiamo dispositivi di ogni genere connessi alla rete, sia personali (smartphone, smartwatch, smart glasses) che nelle nostre case (elettrodomestici) e strade (automobili): la cosiddetta “Internet of Things” (IoT), che ci permette di essere connessi in ogni momento e da qualunque luogo.
Abbiamo alter ego digitali all’interno del web e li usiamo per interagire con gli altri e con i dispositivi connessi. Sempre di più condividiamo la nostra vita quotidiana nella rete, sempre di più portiamo al sui interno una parte di noi stessi.
In questo contesto in cui il web è sempre più vicino e più personale, è fondamentale ricordare che chi pubblica contenuti su Internet ha la responsabilità delle possibili conseguenze che questi possono portare.
Dai tanti episodi di “cyberbullismo” riportati negli ultimi tempi, alle fake news, ai casi più clamorosi di social network che hanno avuto un ruolo determinante nell’influenzare e talvolta modificare gli eventi politici di intere nazioni, sono molteplici gli esempi che ci fanno capire come è facile, ormai, utilizzare la rete con effetti negativi e conseguenze nefaste per la comunità.
E questo non vale solo nei casi di comportamenti volutamente illeciti e criminosi, come quelli esposti poco fa. Anche non volendo, un’informazione pubblicata in modo avventato, una foto condivisa per errore, un commento scritto a caldo senza pensare, possono avere conseguenze impreviste, anche pesanti, sulle altre persone.
Quindi abbiamo sempre più la necessità di pensare il web dal punto di vista morale, per regolare di conseguenza i nostri comportamenti, le nostre azioni. In questo modo, possiamo accogliere i lati positivi della rete e le immense possibilità che ci offre, minimizzando e tenendo controllati i possibili effetti negativi.
Per garantire che il nostro sito web sia “eticamente corretto” è necessario, quindi, definire un insieme di principi fondamentali da ricordare e seguire ogni volta che elaboriamo e pubblichiamo un nuovo servizio o contenuto.
E qui entra in gioco il World Wide Web Consortium (W3C). Si tratta di una importantissima comunità internazionale, fondata nel 1994 da Tim Berners-Lee – l’ideatore del World Wide Web – con la mission di definire e sviluppare i protocolli standard e le linee guida per il corretto utilizzo di Internet.
Il W3C non definisce solo protocolli tecnici, infatti ha elaborato e pubblicato i W3C TAG Ethical Web Principles, che sono considerati i principi basilari per la creazione del cosiddetto “Web Etico”.
Vediamo uno ad uno questi principi, che tutti – sviluppatori, web designer, ma più in generale tutti noi che pubblichiamo contenuti sul web – dovremmo sempre seguire.
Sul web non esistono confini, quindi il nostro sito deve andare oltre i concetti geografici e politici di regione e nazione.
Le persone connesse alla rete, in qualunque luogo si trovino, devono essere in grado di visualizzare le pagine nello stesso, identico modo.
Quando aggiungiamo un contenuto al nostro sito, valutiamo sempre con attenzione quali danni potrebbe provocare alla società e alle persone che lo leggeranno, in particolare quelle più vulnerabili.
Garantiamo sempre il rispetto delle opinioni di tutti e diamo sempre la priorità ai potenziali vantaggi per gli utenti che leggeranno le nostre pagine.
Quando costruiamo tecnologie, piattaforme e contenuti per il web, consideriamo sempre i potenziali rischi, legati ad esempio al loro utilizzo per scopi illeciti (come disinformazione, molestie, truffe).
Rispettiamo i diritti delle persone e promuoviamo sempre la collaborazione di tutti sugli argomenti che trattiamo, costruendo un dibattito sano e costruttivo.
I contenuti che creiamo devono essere disponibili per tutti e fruibili da tutti, quindi abbattiamo la barriera della lingua, prevedendo la loro internazionalizzazione e localizzazione.
Applichiamo i principi basilari di accessibilità, per rendere il nostro sito completamente disponibile e fruibile per le persone con disabilità come quelle visive, uditive, fisiche, del linguaggio, cognitive, linguistiche, dell’apprendimento e neurologiche.
Se nel nostro sito richiediamo e gestiamo dati personali degli utenti che lo visitano, ricordiamoci che ne siamo responsabili.
Dati anagrafici, contatti telefonici ed e-mail, foto, video conversazioni, dati finanziari per pagamenti online, informazioni personali e riservate di qualunque tipo: se ci vengono forniti, adottiamo le soluzioni e le tecnologie più adatte per proteggerli nel migliore dei modi ed evitarne la diffusione.
Rispettiamo le normative in materia di privacy e protezione dei dati personali, oggi costituite dal Regolamento (UE) 2016/679, meglio noto come GDPR. Scriviamo in modo chiaro e ben visibile nel sito per quali scopi chiediamo agli utenti i loro dati e diamo sempre la possibilità di modificarli o cancellarli.
Il web deve incoraggiare la libertà di espressione, ma sempre nel rispetto degli altri diritti umani.
I nostri contenuti non devono limitare questa libertà, nè ledere i diritti altrui: il corretto bilanciamento di questi due principi è fondamentale e deve essere sempre valutato attentamente.
Quando creiamo contenuti web, abbiamo la responsabilità di garantire una corretta informazione, contrastando la disinformazione e le “fake news”.
Consentiamo agli utenti di verificare i contenuti che forniamo, indicando fonti tracciabili, in modo da poter risalire alle origini e controllare i fatti e i temi esposti.
C’è la possibilità che le nostre pagine e il loro contenuto possano essere usati per manipolare le persone, creare in loro stati di isolamento e dipendenza.
Teniamolo sempre presente, valutiamo il rischio e scegliamo tecnologie e modalità di espressione che consentano di minimizzarlo.
Internet, nel complesso, inquina: infatti consuma molta energia ed è responsabile di forti emissioni di anidride carbonica.
Quando creiamo siti, pagine, contenuti nel web, cerchiamo sempre di non peggiorare questa situazione. Adottiamo soluzioni tecnologiche a basso impatto ambientale.
Il Web è basato sul principio della “visualizzazione dell’origine” per le pagine, i siti e le applicazioni che contiene.
Assicuriamoci che sia possibile, ad esempio con gli strumenti messi a disposizione dai browser, visualizzare il “codice sorgente” delle nostre pagine e capire come sono state costruite e come funzionano.
Poter ispezionare e controllare le applicazioni e le pagine pubblicate sul web è fondamentale per garantire sicurezza e privacy.
Non progettiamo siti web che funzionano solo su un browser o su un tipo di dispositivo.
Computer con sistemi operativi diversi, tablet, smartphone con formati e tecnologie differenti: il contenuto delle nostre pagine deve essere consultabile su ognuno di essi, adattandosi con coerenza in modo da fornire la migliore esperienza possibile in base al dispositivo utilizzato.
Le pagine del nostro sito possono essere personalizzate e adattate dagli utenti, attraverso tecnologie come le estensioni del browser, in modo da rispondere pienamente alle loro esigenze. Rispettiamo l’autorità dell’utente e gestiamo le sue preferenze di navigazione all’interno delle nostre pagine.
E’ da molto prima di ieri che si pensa al web di domani, infatti il Web 5.0 è stato teorizzato già dal 2013. Le parole tipicamente usate per descriverlo sono emotivo,telepatico e addirittura simbiotico.
Si parla di impianti cerebrali che ci permetteranno di comunicare emotivamente con il web, impartendo comandi e condividendo contenuti semplicemente con il pensiero. Il web sarà in grado di percepire direttamente le nostre emozioni, creando una sorta di simbiosi con l’essere umano.
Più ci avviciniamo a questo scenario, più il rispetto delle norme etiche diventa necessario. Teniamolo bene a mente e impegnamoci, oggi, per rendere Internet un “Web Etico” a tutti gli effetti e prepararci alla rete di domani.
Perché questo domani non è così futuro come sembra.
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