corpo e trauna

Corpo, trauma e modulazione emotiva in Danzaterapia

Come è possibile affrontare le conseguenze di un trauma? Pensiamo in particolare al trauma collettivo che in questi ultimi due anni si è particolarmente fatto sentire. Che effetti produce un trauma e quali strade può indicare per poter risollevarsi e attingere alla proprie capacità di resilienza? Come la danzaterapia può intervenire per facilitare una regolazione emotiva o un’auto-regolazione emotiva? Questi sono solo alcuni spunti di riflessione affrontati nella Tavola Rotonda organizzata dalla sezione Lombardia dell’APID®[1] nell’ambito della settimana della Danzaterapia che si è conclusa domenica 21 novembre. Si sono alternati interventi teorici con attivazioni pratiche. La tavola rotonda è stata moderata da Valeria Bubola, Dmt[2] APID® e responsabile della sezione della Lombardia.

                La scelta è stata quella di non soffermarsi tanto sull’aspetto del trauma ma sulle possibilità di trovare una strada di nuova consapevolezza e integrazione nonostante si soffrano le conseguenze di una ferita molto forte. Di questo ha parlato la filosofa e docente Alessandra Filannino Indelicato affrontando il tema del trauma collettivo da una prospettiva filosofica. Partendo dal presupposto che c’è sempre una risonanza tra anima individuale e collettiva la Indelicato si è soffermata su quanto in realtà noi viviamo questa permeabilità. Viviamo in una società in cui l’aspetto tragico è negato e questo causa sofferenza. Il trauma ferisce ma permette anche di fare spazio perché qualcosa possa accadere. Permette di darsi la possibilità di ricevere.

                Alla fine di un’esperienza traumatica si può iniziare a non vivere più pienamente a non vedere la bellezza intorno a noi. Chi si occupa di cura deve in qualche modo rivolgere la sua attenzione all’aspetto corporeo. Questo è stato illustrato da Giusy Negroni Dmt APID® e psicoterapeuta. Nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di stabilire una relazione con gli utenti. Ha sottolineato l’importanza dell’umiltà nell’incontrare le persone e vedere le risorse che comunque sono riuscite a mettere in atto.  Facendo anche riferimento alla teoria polivagale di Porges ha parlato della capacità di autoregolazione. La capacità di calmarsi quando si è iperattivi o di stimolarci quando si è ipoattivati e quella di transitare tra gli stati.

Chi ha subito un trauma resta spesso legato alla memoria dell’esperienza subita. La Danzaterapia può avere un ruolo importante per quanto riguarda le azioni del grounding, dell’auto-contenimento, dell’allineamento verticale della colonna, del respiro, dell’orientamento visivo e sensoriale. Questo riporta la persona a stare nel qui ed ora e a sentire di nuovo il proprio spazio personale.

                E’ stato possibile fare un’esperienza pratica di modulazione tra il sistema simpatico e parasimpatico grazie a Franca Rey, Dmt APID® e responsabile della sezione della Lombardia. Una semplice proposta di movimento, legata alla Body Mind Centering[3], che ha consentito di sentire quanto questi due sistemi che organizzano il nostro corpo permettano di attivarsi e mettersi in situazione di riposo.

                Il trauma ha tre caratteristiche: quella di essere troppo, di essere troppo veloce e inaspettato. M. Lucia Caporale, esperta di Somatic Experiencing®[4] ha spiegato come queste caratteristiche rompano lo strato protettivo delle persone portandole fuori dalla propria capacità di autoregolazione. L’attenzione a riconoscere le nostre percezioni, quando stiamo reagendo a qualcosa può essere una via di consapevolezza. Ciò aiuta a reintegrare quelle parti di noi che percepiamo come frantumate dall’esperienza traumatica. La capacitò di co-regolazione può essere recuperata attraverso la connessione con i nostri simili.

Francesca Borghese, Dmt e supervisore APID® ha proposto brevi esperienze di Danzaterapia sul tema dell’Embodiment e della regolazione emotiva ispirate al lavoro di Amber Elisabet Grey, collaboratrice di Porges.

Il mio intervento è stato legato invece a tema di Danzaterapia e Natura: l’effetto risanante di una ri-connessione. Una considerazione su quanto possa essere risanante, attraverso la Danzaterapia sentire la nostra unità di corpo-mente-cuore. Soprattutto è possibile sentire il nostro essere parte di una rete di relazioni con gli altri e con l’ambiente che ci circonda.

La tavola rotonda ha visto una buona partecipazione attiva ricca di domande e riflessioni. Si è richiesto infine di continuare il lavoro su questo argomento difficilmente esauribile in poche ore di convegno.


[1] Associazione Professionale Italiana Danzamovimentoterapia. www.apid.it

[2] Per Dmt s’intende Danza Movimento Terapeuta

[3] Il Body Mind Centerig (BMC) è un approccio integrato all’analisi e alla rieducazione del movimento somatico: attraverso l’embodiment e la riorganizzazione dei pattern porta ad accrescere la consapevolezza e l’efficienza con cui ci si muove nel mondo. www.centroartemente.it

[4] Somatic Esperiencing® è un metodo di lavoro psico-filosofico sviluppato dal dottor Peter Levine per il trattamento e la prevenzione dei traumi in tempi brevi. E’ basato sull’osservazione degli animali e dei meccanismi biologici innati che permettono di tornare alla normalità dopo un’esperienza estremamente forte. www.somatic-esperiencing.it