Come posso gestire la rabbia?
Questo tema viene talvolta presentato nei cerchi verbali dagli utenti durante gli incontri di danzaterapia.
La rabbia può essere vista come un’emozione scomoda, invadente. Spesso è la conseguenza di uno stato di disagio ed è difficile da accogliere sia quando esplode in modo incontrollabile sia quando resta silente e inespressa. La Danzaterapia può aiutare le persone a comprendere quale sia la molla che fa scattare quest’emozione. Può aiutare a prendere consapevolezza delle cause che la scatenano e ad incanalarla in modo che non sia distruttiva.
E’ possibile non farsi sopraffare dalle rabbia?
La percezione di un ambiente ostile o un vissuto caratterizzato da diritti e bisogni negati può essere causa di un sentimento di forte disagio legato a questa emozione.
La rabbia di per sé è un’emozione che non può essere definita né positiva né negativa. Nasce dall’istinto di sopravvivenza che può aiutarci a difenderci da difficoltà legate all’ambiente in cui ci muoviamo. E’ anche una spinta energetica che può portare a riattivarci. Il malessere legato alla rabbia emerge quando la rabbia porta ad agire in modo aggressivo. E’ importante infatti non identificare la rabbia con l’aggressività o la violenza. Queste sono modalità con le quali semmai può essere espressa quando è incontrollata.
Anche la rabbia inespressa causa sofferenza. Può essere legata alla difficoltà ad esprimere i propri punti di vista o al non essere ascoltati. Questo porta ad una sorta di immobilità e ad un rimuginare su ciò che si sarebbe potuto dire e fare che non è risolutivo. Può portare ad accentuare il senso di inadeguatezza con una conseguente sfiducia in sé stessi.
Che cosa si può fare?
E’ utile riflettere sulle cause che generano questa emozione. Può aiutare a non sentirsene preda. Innanzitutto può aiutare l’accoglienza e l’accettazione della rabbia stessa. Non siamo ‘cattivi’ perché siamo irritati. Eliminare il senso di colpa può essere molto utile. Fermarsi prima di reagire in modo incontrollato è un’altra possibilità. A volte la reazione aggressiva nasce quando si sono perdute tante occasioni di esprimere la rabbia in modo diverso. Può avvenire quando, ad esempio sul lavoro, non si è manifestata per molte volte la propria opinione e non si è richiesto anche con una certa autorevolezza di essere ascoltati. Il senso di frustrazione può crescere in modo esponenziale e portare ad una reazione forte quando si sente che la misura è colma. Magari in risposta anche ad una provocazione molto lieve.
Molte donne sono spesso colpite da queste difficoltà. L’ambiente e la società in cui viviamo sono ancora prevalentemente patriarcali e tradizionalmente non è ben visto che una donna possa esprimersi liberamente. A volte quando lo fa con una certa energia va incontro ad una forte riprovazione.
Come può aiutarci la danzaterapia?
“Manifestazione della patologia può essere il portar fuori troppo, così come anche il troppo interiorizzare, o fare l’una e l’altra cosa quando non è il giusto tempo”. (Cerruto, 2018) Vorrei sottolineare quanto sia importante nel contesto della danzaterapia il tema del radicamento. All’utente non viene chiesto di cambiare ma lo si accoglie nella sua autenticità. Svincolarsi dall’aspettativa dei ‘risultati’ aiuta stare in un ascolto profondo di sé e degli altri. La danza così diventa: “…uno stato dell’essere che fa sì che il corpo-cuore sia pronto ad accogliere la danza piuttosto che farla.” (Cerruto, 2018) Questa condizione permette di entrare in profondo stato di silenzio e ascolto che può portare a contattare la gioia come stato interiore.
Il setting della DanzaMovimentoTerapia tra Oriente e Occidente accoglie tutto ciò che un utente può portare anche ciò che può essere visto come ‘negativo’. Il contesto non giudicante aiuta a prendere consapevolezza di questa scomoda emozione e delle cause che la alimentano. Grazie alla condivisione danzata e in parte anche verbale con il gruppo è possibile dare una forma artistica a ciò che, inespresso, può causare sofferenza.
La condivisione è un punto di sostegno, aiuta a comprendere che non siamo i soli a provare emozioni e sentimenti imbarazzanti o ingombranti. Sentirsi accolti da un gruppo non giudicante aiuta a migliorare la propria immagine di sé che può essere incrinata dall’auto-giudizio per ciò che si prova.
In Medicina Classica Cinese la rabbia è associata al movimento di Legno-Fegato. “La qualità di movimento è irruente come il giovane puledro, se ostacolata genera rabbia. Nella danza si può vedere anche come insofferenza al limite…Come la primavera questo movimento rappresenta lo sbocciare fluente della vita; tutta la vita è frenetica, fluida in continua crescita. Una danza in crescita che si apre all’esterno, una danza della rabbia o ancora una sequenza leggera e fluida come il vento possono manifestare il movimento del Legno.” (Cerruto, E. 2018)
Dare espressione artistica a ciò che si prova aiuta a contattare la propria creatività. Non si tratta solo di catarsi. Spesso è l’inizio di un processo di cambiamento che si attiva proprio attraverso l’espressione in forma simbolica di stati d’animo e conflitti.
Come abbiamo visto sia la carenza che l’eccesso possono produrre un profondo disagio. La danzaterapia può generare cambiamenti ‘riportando la persona al sentimento immediato della sua corporeità.’ (Cerruto, 2018)
