Fiabe e Metafore

FIABE E METAFORE: PROIEZIONE, IDENTIFICAZIONE e l’ESSERE TESTIMONE

Ascoltando e scrivendo una fiaba scatta in automatico un meccanismo di proiezione e identificazione, soprattutto verso il protagonista della storia.

Questo ci immette in modo spontaneo in una posizione di sana e distaccata testimonianza, rispetto agli accadimenti della storia fantastica.

Al contrario: la narrativa in generale e i romanzi riguardano unicamente il contesto di una precisa storia realistica.

Per tale motivo ci rimandano il messaggio che non saremo mai in gamba come i loro protagonisti: la loro storia NON è la nostra storia!

Invece, nella fantasia vive il medesimo popolo simbolico di tutti quanti, cosicché ogni vicenda fiabesca è anche, inevitabilmente, la vicenda interiore di tutti.

Nella condizione di testimoni accediamo automaticamente alla possibilità di superare i nostri limiti senza doverci sforzare di capirne il meccanismo.

E’ molto benefico scrutare ogni scena con distacco, semplicemente osservando cosa accade, come testimoni, appunto.

Quello della fiaba è un contesto dove tutto viene delegato all’Eroe /Protagonista, oltre che agli altri elementi simbolici che gli ruotano intorno, tra le righe del racconto.

Nel mondo fantastico identificarsi col protagonista, significa elevarlo ad Eroe.

Investirlo, come “per procura” metaforica, di precise intenzioni e aspettative di vittoria, dando a lui tutte le responsabilita’ (e difficoltà) nell’affrontare i fatti della vita.

Egli, in quanto Eroe, avendo il compito di superare ogni tipo di ostacolo presente nella vicenda, lo fa anche per conto nostro, dal momento stesso in cui noi ne osserviamo le gesta.

Infatti, per il nostro cervello non c’è differenza tra ciò che viene agito nella realtà e ciò che succede in modo metaforico/simbolico: gli atti compiuti dall’Eroe della fiaba, avvengono contemporaneamente dentro di noi, rimandandoci il chiaro messaggio che siamo noi in primis a compierli… o a poterli compiere.

La fiaba si può dunque definire anche come una traduzione metaforica della nostra interiorità.

In essa e attraverso i protagonisti, possiamo agire “COME SE…”. Come se fossimo questo o quel personaggio.

La metafora fiabesca si può riassumere nell’equazione: “Dato che A è uguale a B, se B ha raggiunto un risultato, anche A riuscirà a fare altrettanto”.

Nell’azione metaforica il protagonista della storia supera magicamente ogni impedimento.

Insieme al nostro Eroe anche noi abbiamo raggiunto la vittoria… quella che ci spetta di diritto da sempre, per spazio divinamente occupato… e per il semplice fatto di esistere!

Questo, dal punto di vista pratico, ci dice che, con l’uso delle metafore possiamo ristrutturare e ridefinire la realtà.

Nel senso che ci mettiamo nella condizione di coglierne tante sfaccettature, come quelle di un diamante.

Ci predisponiamo all’identificazione di altri mondi interiori a favore di nuove spinte evolutive.

Con la scoperta di queste ulteriori sfaccettature troviamo altrettante opportunità di relazione con noi stessi, col nostro corpo e di conseguenza anche con gli altri. 

Le fiabe dunque ci donano la possibilità di poter vivere su due piani contemporaneamente: quello della realtà e quello del fantastico.

Ridefinendo la nostra realtà in termini fiabeschi /metaforici, ci garantiamo automaticamente di cogliere ulteriori strade da percorrere, sempre con rinnovato senso creativo.

Parlare di sè in termini fantastici, è già un vero e proprio atto creativo: si diventa sempre più ricchi di possibilità narrative sulla propria vita.

La creatività insita nelle fiabe, unitamente a tutti i meccanismi di proiezione e identificazione di cui sopra, ci rende liberi…

Liberi anche da malesseri e impedimenti di ogni genere.

Essa svincola la mente dai condizionamenti appresi.

Concludendo, i problemi dell’Eroe sono anche i nostri: superandoli lui, li supereremo anche noi.

A riprova che ogni nostro problema personale e le sue possibili soluzioni fanno parte di uno scenario più ampio, le cui radici si perdono nel mondo primordiale dei simbolismi profondi.

Con le fiabe possiamo viverci psichicamente le fatiche dell’eroe e gli allori del superamento delle stesse, scegliendo di stare comodi, protetti e al sicuro a casa nostra.

Grazie ad esse si diventa consapevoli, evitando la sensazione sgradevole di sentirsi sbagliati.

I racconti fantastici, con i loro elementi ripetitivi, immutati da secoli, sono degli scrigni ricolmi delle proiezioni di interi popoli.

Contenitori di tutti i nostri incubi, ma anche di eventi gloriosi.

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