Ansia: un ancestrale meccanismo difensivo. Come conviverci perché sia funzionale in questi tempi difficili.
Viviamo un momento della storia senza precedenti, unico per molti aspetti, denso di pericolo per la sopravvivenza fisica, psicologica ed emozionale.
Il nostro sistema psicofisico è programmato da millenni per rispondere ad eventi in cui si percepisce un pericolo con un antichissimo meccanismo di difesa: l’ansia.
L’ansia è un’emozione complessa, connotata da varie sensazioni per lo più spiacevoli.
Il timore, la paura, l’apprensione, la preoccupazione, la sensazione che le cose possano sfuggire di mano, il bisogno di trovare una soluzione immediata e, nel caso di esposizione prolungata, la frustrazione e la disperazione.
E’ un’emozione naturale e universale.
E’ generata da un meccanismo psicologico di risposta allo stress che svolge la funzione di anticipare la percezione di un eventuale pericolo prima ancora che sia manifestamente sopraggiunto.
Mette in moto specifiche risposte fisiologiche che spingono da un lato all’esplorazione per identificare il pericolo ed affrontarlo nella maniera più adeguata e, dall’altro, all’evitamento e alla eventuale fuga.
L’ansia è, in breve, un’emozione fondamentale e del tutto spontanea.
La sua funzione è quella di proteggerci dalle minacce esterne preparandoci all’azione e contemporaneamente motivandoci all’interazione con il mondo circostante.
L’ansia ha altre funzioni fondamentali oltre a quella sopraccitata, ad esempio ci consente di impegnarci nei compiti che svolgiamo quotidianamente.
Questi tipi di ansia sono costruttivi, ovvero risultano funzionali alla nostra sopravvivenza.
Fungono da intermediario tra il mondo esterno e il nostro mondo psichico interno.
Ci rendeno capaci di far fronte ai problemi della vita e di adoperarci per migliorare il nostro adattamento all’ambiente.
Sono dunque fattori di crescita e sviluppo della personalità.
In questi tempi difficili, in cui il pericolo è reale e va fronteggiato su più fronti, l’ansia è la risposta più naturale possibile.
Ci tiene all’erta e ci consente di affrontare con prontezza la situazione che stiamo vivendo, tenendo alta la nostra attenzione e di conseguenza la nostra prudenza.
Ci consente di concentrati su cose concrete che possiamo risolvere o modificare o controllare, come prendere le dovute precauzioni e pianificare la quarantena, o azioni strategiche utili a dominare la situazione che stiamo vivendo.
Spesso, però, quando l’ansia risponde al tentativo di immaginare il quadro complessivo e a lungo termine di ciò che stiamo vivendo, si attiva come risposta anche a circostanze al di fuori del nostro controllo.
È naturale e inevitabile, ma possiamo stabilire quanto dare spazio a questo tipo di ansia e quando tenerla sotto controllo, per evitare che diventi pervasiva e invalidante.
Qualora ne sentissimo la necessità, possiamo cercare il sostegno di un terapeuta, uno psicologo, un counselor, un operatore olistico o un esperto di floriterapia.
Ecco alcuni spunti per una gestione dell’ansia in autonomia.
Gestire gli attacchi d’ansia
Abbandonare il nostro desiderio di certezza e controllo non è facile.
Quando si sente che si inizia a sprofondare nella negatività o nella paura, una strategia utile a frenare la caduta libera può essere radicarsi nel momento presente.
Una tecnica semplice ma efficace è la consapevolezza focale.
Essa consiste nel concentrarsi sul “qui e ora” focalizzando l’attenzione sull’esperienza presente fatta di sensazioni, emozioni, sentimenti, azioni che si compiono (fosse anche lo stare immobili, o seduti).
Il presupposto fondamentale della tecnica può essere rappresentato dalla frase “ora io sono consapevole”.
È necessario portare l’attenzione al respiro e al proprio corpo.
Continuando a inspirare ed espirare lentamente, si può riportare la mente al corpo ogni volta che va alla deriva.
Concentrando l’attenzione sul qui e ora, si accede alla consapevolezza del momento presente nei suoi aspetti più evidenti, ma spesso ignorati.
Possiamo notare come è posizionato il mio corpo, come sto respirando, quali suoni, odori, luci, colori percepiamo intorno a noi.
Possiamo continuare fino a che non ci sentiamo pervasi da una maggiore calma.
Prendersi cura di sé stessi
Questo è un momento straordinariamente impegnativo.
Si applicano tutte le strategie di gestione dello stress collaudate, come mangiare cibo sano, dormire a sufficienza, muovere il corpo e meditare.
Di seguito, qualche spunto per venire incontro alla necessità di prendersi cura di sé anche grazie ad altri momenti dedicati alla consapevolezza.
Iniziamo una pratica di rilassamento.
Tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione e lo yoga possono riportarti in uno stato di equilibrio.
La pratica regolare offre i maggiori benefici.
Manteniamo una routine. Anche se bloccati a casa, cerchiamo di rispettare il normale orario di sonno, pasto o lavoro.
Questo può aiutarci a mantenere un senso di normalità.
Troviamo il modo di allenarci.
Rimanere attivi aiuterà ad alleviare l’ansia e lo stress e a gestire l’umore.
Ci sono molte cose che si possono fare anche senza attrezzatura, come lo yoga e gli esercizi che usano il peso corporeo.
Non mancano video tutorial per guidarci nelle pratiche.
Prendiamoci del tempo libero per le attività che ti piacciono.
Leggere, guardare un film, realizzare una nuova ricetta, dipingere, scrivere, suonare, cantare, giocare o anche solo ascoltare musica.
Cerchiamo di essere gentili e pazienti con noi stessi.
Se stiamo vivendo più depressione o ansia del solito, non giudichiamoci.
Siamo in una situazione straordinaria ed è normale che si reagisca in questo modo, concediamoci di essere tolleranti e pazienti mentre ci adattiamo alla nuova realtà.
Socializzare per stare meglio
Siamo animali sociali e il distanziamento che ci è imposto in questo momento può contribuire a esacerbare l’ansia e ingenerare senso di solitudine, nostalgia, disconnessione, paura e tristezza, tra le tante emozioni.
Pur dovendo rinunciare a socializzare di persona, la nostra era tecnologica ci viene in aiuto fornendoci, come mai prima, strumenti tecnologici di socializzazione a distanza.
È così possibile rimanere in contatto con amici e familiari, necessità che in questo periodo può costituire una vera priorità.
Anche chi è di natura più indipendente può pensare di programmare regolari appuntamenti telefonici, di chat o videochiamate per contrastare l’ansia eccessiva o le emozioni indesiderate.
Sono particolarmente utili le videochiamate: il vis a vis è un toccasana dell’umore.
Dosare la frequentazione dei social media, che sono uno strumento potente, può essere una strategia vincente per tenere a bada l’ansia: sono un ottimo strumento per verificare che non siamo soli.
Sono in grado, infatti, di farci sentire vicini e connessi ad amici, familiari e conoscenti, ma anche in un senso più ampio alle nostre comunità e al mondo.
D’altro canto, un’overdose di esposizione può essere controproducente e non dobbiamo esitare a limitarne l’uso qualora stiano aggravando la nostra ansia.
Ridere, condividere storie e concentrarsi su altre cose che accadono nella nostra vita per goderci semplicemente la reciproca compagnia è un buon modo di orientare le nostre comunicazioni e ci consente di prenderci una pausa dai pensieri stressanti.
Scrivere lettere a persone cui da tempo vogliamo dire qualcosa di importante, potrebbe essere un buon modo di comunicare autenticamente e profondamente, complice il fatto che probabilmente ora abbiamo più tempo a disposizione per farlo.
Qualunque strategia si scelga, è raccomandabile cercare un equilibrio tra il tempo da dedicare a se stessi – per cercare il proprio radicamento e la propria centratura e favorire la propria crescita e consapevolezza- e il tempo dedicato alla socializzazione – per evitare l’isolamento e la solitudine.

Counselor, colloqui d’aiuto e percorsi evolutivi
valentina.mecchia[@]gmail.com