Il giro dell’anno in 12 giorni

E’ possibile fare il giro completo di un anno in soli 12 giorni?

La tradizione sembra insegnarci che sia possibile!

Nel passato, la vita è sempre stata regolata sui ritmi della natura e quindi anche sulla maggiore e minore presenza della luce.

In inverno la luce si riduce drasticamente e questo influenza sia i ritmi biologici che quelli psicologici.

Il buio aumenta il senso di paura e la preoccupazione di non vedere più tornare la luce, così come quando stiamo passando un periodo brutto della nostra vita, in cui arriva lo sconforto e il timore che possa durare per sempre.

In molte tradizioni del passato, i momenti particolari dell’anno da un punto di vista della Natura, erano accompagnati da riti e cerimonie e in particolare, il periodo che va da Natale all’Epifania, è sempre stato considerato un momento speciale.

Nella tradizione cristiana, Natale è il momento in cui nasce il divino, ma in realtà la stessa cosa si trova anche in altre tradizioni nelle quali, in questo periodo dell’anno, si manifesta il principio che avrà la forza di sconfiggere il buio.

Infatti, dopo il superamento del 13 dicembre, il giorno più corto dell’anno, la luce inizia gradualmente ad aumentare.

Questo offre anche all’uomo la possibilità di elevare la propria luce interiore, lasciandosi alle spalle il buio.

Da Natale all’Epifania ci sono dodici giorni, che simbolicamente sono un modello in miniatura del nuovo anno.

Metaforicamente parlando, questi 12 giorni possono essere paragonati ad una sorta di scala, sulla quale ci si può arrampicare per migliore sé stessi ed espandere la propria consapevolezza.

Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia, descriveva le 12 Notti Sante come simboli per le 12 forze dell’anima che vivono in noi.

Questo periodo, che è il più buio dell’anno, fa crescere il bisogno di luce, di calore e di una spinta che possa attrarne ancora di più.

Il buio però non ha solo caratteristiche negative, ma ha anche la capacità di favorire una maggiore riflessività, introspezione e una vita onirica più ricca.

Per tutti questi motivi, questo sembra essere un buon momento per fare programmi per il futuro e le antiche tradizioni ci insegnano appunto ad utilizzare questo periodo per programmare il nostro anno e scegliere come vogliamo che sia.

Come fare per mettere in atto questa programmazione?

Il processo è diviso in 2 fasi: la prima inizia il 13 dicembre e termina il 24, la vigilia di Natale, mentre la seconda inizia il 25 dicembre e termina il 6 gennaio.

Ogni giorno viene calcolato dalle 18.00 alle 18.00 del giorno successivo, per motivi che fanno riferimento a tradizioni esoteriche.

Fase 1: ripercorrere l’anno a ritroso.

Dal 13 dicembre a partire dalle ore 18.00, mi prendo un momento di ascolto sincero ed autentico di me stesso, con la disponibilità ad accogliere sia quello che ritengo positivo che quello che invece non mi piace di me.

Utilizzo 2 fogli: uno lo userò per scrivere le cose positive e l’altro per quelle cose negative.

Il primo giorno mi concentro sul mese di novembre, ricordando quello che è successo in questo mese e come l’ho vissuto. Cosa mi è piaciuto? Cosa invece ho vissuto male? In cosa non mi sono piaciuto?

Il secondo giorno, ossia il 14 dicembre, prenderò in considerazione il mese di ottobre, il terzo il mese di settembre e così via a ritroso fino ad arrivare al dodicesimo giorno, il 24 dicembre che sarà dedicato a dicembre dell’anno precedente.

Alla fine dei 12 giorni, mi ritroverò con 12 fogli pieni di tutte le cose positive che mi riguardano e 12 fogli con tutte quelle che ho trovato negative. Se lo desidero, a questo punto posso bruciare il foglio delle cose negative, con l’intenzione di lasciarle andare per poi iniziare la programmazione del nuovo anno con un terreno più pulito.

Tra le 18.00 del 24 e le 18.00 del 25 ci si ferma e ci si dedica a generare calore, luce e intimità festeggiando il Natale con i nostri cari.

Questo lavoro aiuta ad aumentare l’ascolto e l’attenzione sia di sé stessi che degli altri, facilita nel liberarsi dai fardelli che di solito ci portiamo dietro e che ci rendono meno sensibili e accordati e ci aiutano a vivere queste feste sentendo il calore che si genera da un cuore aperto, con il piacere di condivisione non solo di cibo e regali, ma anche di sentimenti autentici.

Fase 2: programmare il nuovo anno.

Dal 25 dicembre alle ore 18.00 possiamo iniziare a piantare i semi del nuovo anno e abbiamo la possibilità di decidere i nostri obiettivi futuri, così come desideriamo che siano.

Possiamo stabilire qualunque obiettivo, sia rivolto a cose materiali che spirituali e che riguardano la nostra interiorità. E’ consigliabile non fare un elenco troppo lungo, perché tutto quello che desideriamo, richiede comunque un lavoro da parte nostra per la sua realizzazione, certo non pioverà dal cielo senza che io debba agire in quella direzione.

Un principio importante per la manifestazione è infatti basato sull’unione della nostra intenzione con l’azione. Questo permette alle cose di prendere forma e diventare reali nella nostra vita.

Un’altra cosa importante è che tra i miei obiettivi non deve in alcun modo essere presente qualcosa che possa danno agli altri.

Il 25 dicembre programmerò il mio mese di gennaio, il 26 il mese di febbraio e così via in avanti fino ad arrivare al 6 gennaio, che completerà anche l’anno.

Ogni mese è anche accompagnato da una forza zodiacale e quindi da un’energia più sottile, per cui avrò la collaborazione anche dell’impronta che ciascun segno conferisce, nell’ordine, al mese in questione.

Per esempio, il 25 dicembre, oltre a programmare i miei obiettivi per il mese di gennaio, porterò con me anche l’impronta dell’ariete, primo segno dello zodiaco, con la sua forza dirompente, necessaria per dare l’avvio a qualunque progetto.