Scrivere una fiaba vuol dire agire e avere potere in un luogo profondo e al tempo stesso parallelo rispetto alla realtà visibile. Tutti gli animali vivono e si esprimono al massimo del loro livello evolutivo. Gli essere umani purtroppo no…
La scrittura è una delle massime specializzazioni dell’uomo. Uno degli ultimi baluardi della manualità che coinvolge sia il piano neurologico, sia quello psicologico.
Aspetto neurologico
L’impegno necessario per trascrivere a mano ciò che stiamo pensando, ci impone di riflettere su ciò che si vuole trasmettere. Quindi esiste un rapporto importante tra mano e cervello, al punto che, se non si scrive a mano libera, molti circuiti neuronali non si formano e non avviene il processo di sviluppo armonico del cervello.
Questo perché scrivere è un atto completo. Dal momento che il movimento della mano e l’apprendimento del corsivo stimolano in modo preciso alcune aree cerebrali. Se non si abbinano correttamente i suoni della parola alle lettere, non si crea la possibilità di leggere.
La lettura dipende dalla scrittura.
Il nostro cervello alla nascita ha già l’area predisposta al linguaggio. Invece l’area della scrittura si forma solo scrivendo, attraverso l’azione della mano, la quale connette la manualità del gesto all’immagine mentale. Questa a sua volta si associa alla parola che la definisce e che, trasferita sul foglio, crea come in un perfetto corto circuito virtuoso, una sorta di collegamento in tempo reale fra simbolo, trasposizione in lettere, suono e il suo significato.
Riassumendo: scrivere in corsivo vuol dire tradurre il pensiero in lettere e parole, ma soprattutto connettere queste con i pensieri a loro volta.
Il flusso dei concetti che, dalla mente trasferisce i vocaboli sul foglio, utilizza la memoria per modellare la frase. La continuità di questo meccanismo mantiene nel tempo il senso dato alle parole simultaneamente alla possibilità di recupero, in qualsiasi momento, di un concetto formulato anni o secoli prima.
Aspetto psicologico
La scrittura manuale incoraggia, tanto nel bambino così come nell’adulto, una migliore organizzazione interna, sia intellettiva che comportamentale . Questa è premessa basilare per la costruzione di una personalità completa.
Alcuni studiosi pensano che la perdita del corsivo potrebbe essere alla base di molti disturbi dell’apprendimento.
Infatti l’impegno cerebrale del corsivo è molto più elevato e sofisticato rispetto all’uso dello stampatello o del semplice cliccare sui supporti digitali e informatici.
L’Era digitale può seriamente mandare in crisi i nostri naturali meccanismi di apprendimento, di espansione ed evoluzione. L’Umanità rischia un grave impoverimento rispetto ad una specializzazione che ha acquisito da secoli e che la rende unica fra tutte le creature.
Ecco perché nel quotidiano andrebbero usate entrambe, e alternativamente.
La scrittura corsiva ci rimanda anche – come riflesse in uno specchio – le più svariate sfaccettature della nostra personalità e del nostro vissuto. Il messaggio recepito dalla mente profonda, è che l’atto di scrivere a mano libera dona un senso di ampliamento ed espansione dell’interiorità.
Rivalutare il corsivo è pertanto funzionale alla crescita armonica della persona.
In tutto ciò si colloca perfettamente anche la scrittura della fiaba, componente fondamentale del metodo Fiabologia®
In questa disciplina l’uso del corsivo é funzionale alla creazione di un filo diretto tra conscio e inconscio. Scrivere una fiaba di getto e senza pensare consente un immediato accesso alle profondità della psiche.
Il pensiero razionale, inteso come ragionamento puro, grazie alla scrittura spontanea della fiaba viene disconnesso.
Parlare di sé in termini fantastici, decisamente più ricchi di possibilità narrative, costituisce già un vero e proprio atto creativo, oltre che introspettivo.
In questa fase la razionalità mantiene attiva unicamente la possibilità di dare una sequenza logica agli eventi rappresentati dalle allegorie appena emerse dall’inconscio.
Una volta conclusa la scrittura del proprio racconto fantastico, la mente razionale tornerà a farsi protagonista decodificando le varie simbologie. Lo scopo sarà di dare un senso al racconto, in modo da consentire alla persona di rifletterci su con approccio costruttivo.
Solo così si potranno ricevere nuove saggezze dalla propria fiaba, in risposta alla volontà di comprendere e integrare nuovi punti di vista.La lucida razionalità ha la facoltà di trasporre nel mondo reale le metafore presenti in ogni racconto.
Scrivendo vivifichiamo la nostra interiorità e creiamo uno spazio rappresentativo. Questo ci permette di agire coerentemente con i nostri obiettivi personali più urgenti, apportando le migliori variazioni, grazie all‘aggiunta di nuovi stimoli, ovvero nuovi simboli.
Quest’attività ha il potere di svincolare la mente dai condizionamenti appresi, rendendoci consapevoli di tutto il movimento evolutivo che sta avvenendo.
Infatti il racconto fantastico mette in movimento delle immagini che essendo composte da azioni, assumono il potere di farci spostare dalla staticità, così che si innesca inevitabilmente un cambiamento.
Siamo nel Regno delle infinite possibilità e dell’illimitata magia.

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