Il sito web, OGGI: una visione olistica

Lo so, un titolo così può far storcere il naso, a prima vista. Le parole “olistica” e “sito web” sono – per definizione – così lontane tra loro che sembra strano e forse un po’ assurdo vederle insieme, l’una riferita all’altra, nella stessa frase.

Il problema di fondo sta tutto in quel piccolo inciso che ho inserito – volutamente – nella frase precedente: “per definizione”. Perché definire equivale a limitare.

Proviamoci, a definire. Meglio ancora, leggiamo chi lo ha già fatto per noi:

olismo s. m. [der. del gr. ὅλος «tutto, intero, totale»]. – Teoria biologica generale […], secondo la quale le manifestazioni vitali degli organismi devono essere interpretate sulla base delle interrelazioni e delle interdipendenze funzionali tra le parti che compongono l’individuo, il quale nel suo complesso presenta caratteristiche proprie, non riconducibili alla somma delle sue parti.” (fonte: Vocabolario Treccani online)

Un sito web o sito Internet è un insieme di pagine web correlate, ovvero una struttura ipertestuale di documenti che risiede tramite hosting su un server web, raggiungibile dall’utente finale tipicamente attraverso un comune motore di ricerca e/o un indirizzo web tramite web browser.” (fonte: Wikipedia)

Chiaro, no? Abbiamo un teoria biologica e un insieme di pagine. Un individuo e una struttura ipertestuale. Che è come dire una scarpa e una ciabatta.

Eppure, anche queste due definizioni così diverse una cosa in comune ce l’hanno: un insieme di parti che, collegate, compongono un unico soggetto.

Solo che, per la concezione olistica, il soggetto in questione (l’individuo) “presenta caratteristiche proprie, non riconducibili alla somma delle sue parti.”.

E il soggetto “sito web”? Per definizione, è solo e semplicemente l’insieme delle sue parti. Di nuovo, per definizione.

Allora fermiamoci un momento. Smettiamo di definire e iniziamo a sentire. Perché se definire equivale a limitare, sentire risuona come unire.

Ma possiamo sentire un sito web? La chiave per rispondere è in una parola che ho volutamente – di nuovo – evidenziato in maiuscolo nel titolo: OGGI.

Perché se anni fa (neanche troppi) un sito web forse ci sembrava un semplice insieme di pagine, OGGI no. OGGI un sito web è molto, molto di più.

In un articolo del 2012 ho trovato una frase significativa: “un sito web è l’immagine di noi stessi” (fonte: whyblog.it). Se lo era allora, cosa può essere OGGI?

OGGI l’evoluzione della tecnologia, con i nuovi strumenti che ci fornisce, sta rendendo questa immagine sempre più speculare all’originale.

OGGI proiettiamo sempre di più noi stessi sul web. Persona, o insieme di persone (associazioni, aziende, gruppi di ogni tipo), sono rese vive sul web dai loro siti.

OGGI, come non mai, possiamo sentire – e, cosa altrettanto importante, specie nel nostro campo, far sentire – il nostro sito web come presenza di noi stessi sulla rete.

Eh sì, ho scritto proprio sentire. Ciò significa che un insieme di pagine, un frutto della tecnologia, utilizzato correttamente, diventa uno strumento del cuore, con un cuore.

Diventa l’espressione della nostra missione: aiutare noi stessi e gli altri a stare meglio.

Possiamo, allora, mantenere una concezione olistica della nostra vita e della nostra professione, prendendo a braccetto la tecnologia per volgerla a nostro favore?

Io penso proprio di sì.