Il Rebirthing è principalmente una pratica di respiro circolare, che induce uno stato di rilassamento, fondendo armoniosamente inspirazione ed espirazione, sciogliendo le tensioni.
Respirare è fondamentale per vivere. Il respiro è la nostra espressione vitale principale. Un corpo senza respiro è un corpo senza vita. Più il nostro respiro è fluido, profondo e consapevole, più la nostra vita diventa felice ed armoniosa.
Respirare bene fa vivere meglio. L’ossigeno è il nostro primo elemento vitale: legato al ferro contenuto nel sangue, fornisce energia al nostro organismo, mentre legato all’idrogeno diventa acqua e favorisce tutte le funzioni vitali.
Attraverso la respirazione eliminiamo il 70% delle tossine contenute nel nostro corpo. Appare evidente come il respiro sia il legame più diretto dell’uomo con la vita.
Una ricerca fatta in America, rivela che il 90% degli adulti respira soltanto per il 50% del proprio potenziale, mentre il 50% respira per il 10% del proprio volume totale.
Ne deriva che ci sono modo e modo di respirare e nella maggior parte dei casi, il nostro non è quello giusto, infatti è insufficiente, superficiale e non completo.
Il Rebirthing è una disciplina sorta negli anni 60 negli Stati Uniti, anche se la pratica di respiro circolare è antichissima, essendo utilizzata diversi secoli fa, per esempio da monaci Buddisti, nel Taoismo cinese, dai Veda, e da moltissime Scuole Esoteriche.
Il termine Rebirthing significa rinascita. Questo perché grazie alla pratica della respirazione circolare possono emergere memorie cellulari, psichiche ed emotive risalenti al periodo della nostra nascita, inoltre spesso dopo una sessione di respiro, la sensazione che rimane è quella di un vera e propria “Rinascita”.
LA PRATICA DEL RESPIRO CIRCOLARE E CONSAPEVOLE
La pratica dl respiro che si propone con il Rebirthing, è circolare. Questo significa che il canale con cui respiriamo è sempre lo stesso nel contesto della seduta, naso o bocca, e che non vi sono pause, tra un respiro e l’altro.
La continuità del respiro, rimanda alla circolarità della vita, ai cicli naturali, delle stagioni e della vita stessa, senza mai un’interruzione ma solo in armonia. Con questa respirazione, si entra immediatamente in connessione con l’energia universale e con i cicli naturali che regolano la vita stessa.
Mentre si respira in modo circolare, si porta l’attenzione alle sensazioni inviate dal corpo. Non si cerca di cambiarle, ma bensì di ascoltarle accettandole. Non si lotta per modificarle, non si cerca di trattenere nulla. Si cerca invece di rimanere presenti, ascoltando le sensazioni fisiche e tutto quello che accade durante il processo.
Il respiro circolare è una meta-tecnica che fa funzionare meglio qualsiasi altra tecnica che miri al benessere della persona. Ciascuno di noi può imparare a respirare in modo corretto e ottenere cosi risultati sorprendenti per l’equilibrio e l’efficienza del sistema corpo-mente-spirito-emozioni. Il respiro non si apprende dai libri, ma solo dal ‘respiro stesso”.
Dall’esperienza che facciamo, ogni volta, attraverso la pratica. Il respiro circolare, ha tre caratteristiche “importanti”:
- è efficace, nel senso che i benefici di questo strumento, sono sperimentabili in prima persona
- è efficiente, nel senso che già da subito, si possono ottenere risultati sorprendenti
- è autonomo. E’ una tecnica evolutiva, che si può praticare da soli, all’inizio abbiamo bisogno di qualcuno che facilita il processo, in realtà poi possiamo fare tutto per conto nostro.
La nostra prima respirazione, quando siamo nati, è stata una vera e propria dichiarazione di autonomia e indipendenza. Ogni volta che respiriamo in modo consapevole, sviluppiamo questa energia.
Nel tempo abbiamo disimparato a respirare bene, profondamente e con tutto il corpo. I traumi della nascita, quelli infantili, i condizionamenti, i giudizi, e la repressione delle emozioni, ci hanno portato sempre di più lontano dalle nostre esperienze e quindi dal nostro respiro, che via via è diventato sempre più corto, contratto e affannoso.
Quello che si insegna con il Rebirthing, è tornare ad un respiro più sciolto, naturale, fluido, armonioso, che coinvolga tutto il nostro organismo, aprendo tutti gli schemi respiratori.
EMOZIONI E RESPIRO
Il respiro ha un collegamento molto stretto con le nostre emozioni.
L’ansia, la paura accorciano il respiro, stringono la gola e contraggono le fasce muscolari, al contrario la gioia e la serenità rendono il respiro più profondo e fanno rilassare le fasce muscolari.
Le esperienze negative (emozioni negative) irrigidiscono il diaframma e il torace e rendono irregolare la respirazione (o troppo rapida o troppo corta).
Il respiro si occupa del procedimento inverso: e cioè di come modificando volontariamente lo schema respiratorio sia possibile accedere alle emozioni per portarle in superficie e integrarle, affinché diventino emozioni ed esperienze consapevoli.
Il respiro lo fa in modo dolce e graduale… Prendendo contatto con le proprie sensazioni si può arrivare a liberare il corpo e la mente dai condizionamenti, favorendo la libera espressione del nostro modo di essere più intimo e vero.
Il respiro circolare conduce a:
- maggiore ascolto di sé: del proprio corpo, delle emozioni e delle emozioni nel corpo
- sviluppare l’attitudine all’accettazione: solo accettando ogni minimo moto dell’anima (emozione) anche quello spiacevole è possibile entrare in contatto con il proprio mondo psichico
- rilassamento
- rieducare la propria respirazione
- purificare il proprio organismo
- ripristino del naturale livello di energia
L’emergere delle emozioni è dovuto anche e soprattutto alla saggezza del corpo che in condizioni da lui percepite di sicurezza (durante la respirazione) lascia salire in superficie sensazioni che vengono solitamente represse o tenute a bada dalla nostra mente che di fondo agisce da censore e da freno inibitore.
Il respiro è fondamentale per ascoltare con il cuore, stare nel “sentire” e non nel “capire”!
E’ di fondamentale importanza per modificare quegli atteggiamenti che la sola forza intellettuale non riesce a fare.
Articolo scritto da Emanuela Ponzone
